Napoli-Genoa 2-1. Una doppietta di Gonzalo Higuain permette al Napoli di battere il Genoa (Iago Falque aveva temporaneamente pareggiato) e di portarsi a -6 dal secondo posto occupato dalla Roma. Per i partenopei è la quarta vittoria nelle ultime cinque partite, ma il Grifone si lamenta con Calvarese. Il primo gol del Pipita era in impercettibile fuorigioco, il secondo è giunto su un rigore dopo una spinta non cattiva di Juraj Kucka.
 
Higuain è ispirato sin dai primi minuti, quando tenta il sinistro da fuori (sul fondo). Al 7' è proprio lui a sbloccare il risultato: tiro di Callejon, Perin respinge come può, irrompe il Pipita che insacca. La sua posizione di partenza era però irregolare, anche se solo di pochi centimetri.
 
Nel prosieguo del primo tempo gli azzurri continuano ad attaccare con Higuain ispiratissimo: Perin è costretto due volte ad anticiparlo in uscita. Gli ospiti ci provano con un diagonale di Edenilson (bravo Rafael a deviare in corner). Quindi è De Guzman a fallire due colossali occasioni per il raddoppio, prima cercando egoisticamente la conclusione dalla distanza su una ripartenza partenopea (Callejon era liberissimo a destra), poi sparando alle stelle a tu per tu con Perin al termine di un altro contropiede.
 
Ancora l'olandese va vicinissimo alla gioia personale a inizio ripresa, facendo sedere Perin e tirando a botta sicura. Provvidenziale Burdisso nella deviazione sulla linea. Poi De Maio sbaglia e regala palla a Higuain, che sbaglia il pallonetto a tu per tu con Perin. Il portiere del Genoa blocca.
 
Sembra una sinfonia del Napoli, ma il Grifone pareggia con Iago Falque, che al 56' si propone per vie centrali e trova un diagonale su cui non riesce ad arrivare Rafael.
 
Il Napoli prova a reagire (Benitez getta nella mischia anche Gabbiadini) e al 74' può usufuire di un calcio di rigore. Calvarese punisce la spinta di Kucka ai danni di Higuain (proteste rossoblù), il Pipita sul dischetto è implacabile e completa la sua doppietta personale.
 
Gasperini mette un difensore al posto di un attaccante (Lestienne per De Maio), ma gli ospiti non si rendono più pericolosi, lasciando Fuorigrotta con tanta rabbia.

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